Vaccino SARS-CoV-2 sarà obbligatorio?
La questione è oramai dibattuta tutti i giorni come seconda notizia dopo l’andamento dei contagi e dei guariti da Covid. Molti si preoccupano di dare la propria opinione di natura etica, altre volte giuridica, creando molto spesso nel pubblico molta confusione su cosa sia possibile o cosa invece attenga più ad un problema etico che non giuridico.
La domanda più semplice sarebbe: lo Stato, attraverso una o più leggi, potrebbe rendere obbligatoria la vaccinazione per il Covid-19? Se sì, in maniera indiscriminata o solo a determinate categorie?
La risposta non è immediata, ma nemmeno così difficile da comprendere.
Partiamo dalle leggi fondamentali: l’articolo 32 della Costituzione tutela il bene giuridico alla salute non solo come diritto fondamentale del singolo, ma anche come interesse alla salute di tutti i cittadini. In questo senso lo Stato potrebbe, in forza di una legge e della Costituzione stessa, imporre un obbligo vaccinale.
Analizzando la situazione Covid-19 e tutti i fatti che abbiamo potuto vedere con i nostri occhi nell’ultimo anno, si può convenire che il contesto sia certamente emergenziale e di natura straordinaria in ordine alla potenza scatenata dalla malattia e alla sua portata mondiale. Ogni paese del mondo ha dovuto subire un elevato numero di vittime che ancora oggi non sembra arrestarsi e in ragione di una preventiva tutela sanitaria ci sono state imposte restrizioni alla circolazione e alla libertà. In un contesto tale potremmo avere da un lato la comunità scientifica che con il massimo grado di sicurezza dell’efficacia di un vaccino adeguatamente testato possa convincere il cittadino della sua importanza. Dall’altro lo Stato che, fatte salve alcune categorie, potrebbe pensare ad una campagna informativa per far comprendere a tutti la ragionevolezza del vaccino e delle indennità previste se questo dovesse produrre in alcuni soggetti dei danni.
Poste tali condizioni, non è così assurdo pensare che, in prima battuta le categorie più a rischio o che conducono attività con maggiori probabilità di diffusione del virus, o ancora quelle che sono indispensabili alla vita quotidiana, potrebbero essere obbligate a vaccinarsi.
La profilassi potrebbe essere un requisito indispensabile per l’esercizio della professione medica o infermieristica e per chiunque lavori nelle residenze per anziani, visto l’inevitabile contatto del personale con persone affette da altre patologie o con persone anziane. Alla stessa maniera il corpo docente e non docente delle scuole, i rappresentanti delle forze dell’ordine e tutti i soggetti che per lavoro hanno un contatto frequente e diretto con un numero elevato di persone, soprattutto se fanno parte della pubblica amministrazione, potrebbero essere ricompresi nelle categorie obbligatorie.
Alcune attività invece, reputate pericolose in termini di diffusione e trasmissione, potrebbero essere riservate solo a chi è vaccinato. Pensiamo per esempio a quelle attività che prevedono tante persone nello stesso luogo come stadi, cinema o teatri.
Per tutte le altre categorie o altre attività il vaccino potrebbe non essere reputato obbligatorio.
AGGIORNAMENTO: In questi giorni l’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso sui social le prime indicazioni e FAQ sulle categorie che per prime riceveranno il vaccino anticovid-19. Lo stesso ha fatto il Governo a questo link
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