03 Nov
  • Da Felice Moscato
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Tg2: Il “viaggio” della donazione a pagamento.

65 dollari per 5 donazioni di plasma e 100 dollari se sei stato colpito da Coronavirus e hai sviluppato gli anticorpi. Queste le cifre denunciate ieri nel servizio a cura di Gianmarco Sicuro sulla donazione remunerata negli USA, andato in onda domenica 1° novembre nell’edizione serale del Tg2 (qui il servzio completo).

Il servizio analizza e affronta uno dei valori per i quali l’Italia da anni si confronta e si batte a livello internazionale affinché le donazioni restino un atto non remunerato: unico modo per garantire un sistema il più possibile sicuro e al di fuori di giochi e poteri economici.

https://www.facebook.com/tg2rai/videos/3440150316070909

Nel servizio del Tg2 la protagonista è Maria, una donna messicana che due volte a settimana parte da Matamoros, città al confine tra Messico e USA, per recarsi a Brownsville, In Texas, per donare il plasma. La sua è una necessità economica perché a causa della pandemia ha perso il lavoro e non ha trovato alternative se non quella di andare oltre il confine e cedere il suo plasma in cambio di denaro. Questo scambio di materiale biologico e denaro costringe tutte le fasce più deboli economicamente a sfruttare il proprio corpo. La legislazione statunitense pone limiti differenti arrivando a superare le 100 donazioni di plasma in un anno. Per capire la differenza, la legislazione italiana impone un limite pari a circa 20 donazioni, anche a tutela della salute del donatore. Maria, nell’intervista, ha paura per la sua salute ma commenta con le seguenti parole: «Sono mali necessari perché tanta gente ne ha bisogno».

La scelta di una donazione volontaria e non remunerata, fulcro del sistema italiano, dovrebbe essere un modello per tutte le realtà trasfusionali internazionali. Questo tipo di scelta, che non faccia leva sulle condizioni di difficoltà economiche non rimanda solo a tutti i valori etici che si possono immaginare, ma soprattutto mira ad un sistema che garantisca, qualitativamente, anche la tutela della salute di chi dona e di chi riceve. Oltrepassare questi limiti pone a rischio la salute del donatore e abbassa notevolmente la qualità del plasma che rischia di perdere le sue proprietà principali.

Paola Tosi, Presidente regionale FIDAS Lazio e della nostra associazione, ha così commentato il servizio: “Reportage come quello trasmesso dal Tg2 stimolano le coscienze sull’importanza del dono in Italia e delle sue prerogative di tutela. I principi del Trattato di Oviedo ribadiscono proprio la assoluta contrarietà all’utilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi economici e in questo le Istituzioni italiane ci sono sempre state vicine. Il raggiungimento dell’autosufficienza del sangue e del plasma nel Lazio è un obiettivo che perseguiamo da tanti anni invitando tanti alla donazione volontaria, non remunerata e responsabile ogni giorno. Realtà come quella statunitense non troveranno mai campo fertile col nostro sistema di volontariato”.

Sei hai tra i 18 e i 65 anni e godi di buona salute contatta il centro trasfusionale e o l’associazione a te più vicina e chiedi informazioni.